Come fare Link Building: strategie e tecniche SEO Off Site

Come fare Link Building

La Link Building rientra nelle ottimizzazioni SEO off site, le quali sono una parte imprescindibile di ogni campagna SEO che si può definire tale. E’ un’attività sicuramente complessa: bisogna saper individuare i domini disponibili, selezionare i migliori siti su cui pubblicare e soprattutto evitare penalizzazioni. Vediamo, dunque, i punti chiave per fare Link Building.

Più precisamente approfondiremo:

  1. Che cos’è la SEO Off Site
  2. Che cos’è una campagna di link building?
  3. Perché la Link Building è fondamentale
  4. Perché non sanno come fare link building e vengono penalizzati
  5. Cosa occorre per fare Link Building
  6. Come non fare link building
  7. Tutte le fasi per fare link building
  8. Dove fare link building: le principali fonti di backlink
  9. Quanto tempo occorre per vedere risultati con la Link Building?
  10. Conclusioni

Che cos’è la SEO Off Site

Diversamente dalla SEO On Site, che riguarda le attività svolte internamente sulle risorse di un sito, la SEO Off Site pone l’attenzione sulle attività di promozione, divulgazione e condivisione di contenuti sul web con lo scopo di far conoscere il proprio sito e accrescere la sua credibilità e il suo legame con altri siti autorevoli ad esso contestuali.

Lo scopo dei motori di ricerca è quello di fornire risultati di qualità che possano facilmente soddisfare le ricerche degli utenti, ma poiché indicizzano quotidianamente una mole enorme di siti, occorre loro un modo per distinguere e prediligere i siti più autorevoli da quelli meno autorevoli (o addirittura da classificare come siti di spam).

Per fare ciò si basano sulla link popularity ovvero la presenza su altri siti di link diretti al nostro sito, dove tanto più il sito che linka il nostro è autorevole, tanto più ne risente la link popularity.

L’autorevolezza, però, non è l’unico parametro preso in considerazione in quanto incide anche il contesto della fonte che espone un link verso il nostro sito.

Per cui, anche backlink provenienti da siti poco autorevoli ma la cui tematica è fortemente correlata a quella trattata sul nostro sito, possono incidere significativamente sulla nostra link popularity.

Le attività SEO Off Site arrivano ad avere un’importanza enorme e potremmo dire che rappresenta la vera via per il successo di un sito, per questo durante il corso SEO avanzato mi focalizzo in modo particolare su questo aspetto necessario per diventare SEO.

Una campagna di link building è il processo attraverso il quale si cerca attivamente di aumentare il numero di link in ingresso (backlink) di un sito web, solitamente con un obiettivo specifico in mente che può essere l’aumento del traffico organico o il posizionamento di specifiche parole chiave (di norma entrambi).

Il backlink punterà ad una risorsa specifica del nostro sito, scelta in base all’obiettivo che si vuole raggiungere.

Questa risorsa potrà essere una pagina del nostro sito con una reale rilevanza strategica (ad esempio le pagine dove vengono proposti prodotti o servizi).

Il posizionamento nei motori di ricerca di un sito viene stabilito da Google sulla base della sua rilevanza e della sua autorevolezza, detta anche Trust.

Mentre la rilevanza è stabilita principalmente sulla base della qualità dei contenuti che il sito ospita, l’autorevolezza viene determinata soprattutto dai backlink provenienti da altri siti autorevoli che funzionano come “referenze positive” agli occhi di Google.

Praticamente per Google un backlink equivale ad una raccomandazione nella vita reale, dove maggiore sarà l’affidabilità della fonte da cui proviene la raccomandazione, maggiore sarà l’autorevolezza che verrà attribuita al sito raccomandato (ossia linkato).

La link building risulta quindi fondamentale, poiché ha come fine quello di aumentare l’autorevolezza di un sito web e quindi di migliorare il suo posizionamento su Google.

Perché non sanno come fare link building e vengono penalizzati

Fare Link Building è complesso, per cui molti consulenti e agenzie pur promettendo questo servizio, talvolta anche nel contratto SEO, spesso preferiscono non applicarlo realmente ai siti dei propri clienti per paura di penalizzazioni algoritmiche o manuali.

In realtà la paura deriva dal fatto che, non conoscendo approfonditamente il funzionamento dei motori di ricerca, non sanno come fare link building rispettando le linee guida di Google.

Del resto, dove non vi è conoscenza non vi può essere competenza.

fare Link Building

Una campagna di link building affinché funzioni deve rispecchiare una crescita naturale di autorevolezza, le cui caratteristiche variano, anche di molto, in base:

  1. alla nicchia in cui si opera;
  2. ai principali competitor online;
  3. alle caratteristiche specifiche del sito da promuovere.

Questo, tradotto in parole povere, significa che la medesima strategia di link building non potrà mai essere applicata a siti differenti, poiché lo sviluppo naturale di backlink segue regole di disomogeneità e di conseguenza per ogni sito occorre studiare un ritmo di pubblicazione ad hoc per ottenere risultati.

Cosa occorre per fare Link Building

Vi renderete conto che, di conseguenza, per creare una strategia che funzioni occorrono:

  1. elevate competenze: necessarie per analizzare il settore e i competitor al fine di definire tempistiche di sviluppo dei backlink, la loro tipologia e le caratteristiche tecniche;
  2. molto tempo: tutte queste analisi non possono essere sempre standardizzate, soprattutto nelle nicchie ad alta concorrenza, con conseguente tempo da dedicarci. Inoltre, minori saranno le competenze SEO dell’analista, maggiore sarà il tempo necessario per svolgere le analisi in modo corretto;
  3. risorse: che sia un articolo, un white paper o un infografica, per fare Link Building occorrono risorse in termini di sviluppo di materiali di produzione. Questi materiali a loro volta devono risultare utili agli utenti affinché siano meritevoli di un backlink e quindi devono essere di elevata qualità.

Da sempre coloro che erogano servizi SEO conoscono l’importanza della Link Building, ma allo stesso tempo sanno pure che per creare una strategia che rispetti i punti che vi ho appena indicato, è tutt’altro che semplice.

Molti addetti al settore, vuoi per mancanza di competenze vuoi per limiti di tempo e budget, hanno preferito cercare scorciatoie per svolgere campagne di link building a costi ridotti in termini di competenze, tempo e risorse (praticamente low budget su tutto).

Queste scorciatoie, che rappresentano tutte tecniche di link building sbagliate, consistono in:


Software di Link Building Automation

Alcuni esempi sono Scrapebox, Xrumer, Senuke, ma ce ne sono di molti altri che permettono di automatizzare la pubblicazione di backlink su blog, forum, etc.

Questi programmi sfruttando alcune falle di sicurezza o errate configurazioni dei CMS per pubblicare backlink sui siti dei malcapitati.

L’utilizzo di questi programmi porta nel 99,9% dei casi ad una penalizzazione algoritmica, per tutta una serie di motivi piuttosto ovvi per chi conosce come funziona Google.

Network di siti

Diverse web agency hanno preferito crearsi un proprio network di siti su cui svolgere campagne di link building per i siti dei propri clienti.

Il problema è che questi network seguono spesso pattern facilmente individuabili da Google, come ad esempio tutti i siti sullo stesso server con medesimo IP, oppure tutti i domini registrati sempre con lo stesso Whois, etc.

Di conseguenza molti siti linkati da questi network nel tempo sono stati penalizzati algoritmicamente o manualmente dal team antispam di Google.

Marketplace

Altri, invece, per risparmiare oltre al tempo anche il denaro, hanno preferito acquistare i backlink dai marketplace come Fiverr, dove hanno trovato “vantaggiose offerte” per fare link building (ad esempio 1.000 backlink a 5 $).

Naturalmente i siti dei loro clienti sono stati penalizzati, in quanto chi propone questi servizi economici utilizza i software di Link Building Automation, spesso non conoscendo neanche bene il loro funzionamento.

Indiani

Un’altra categorie di web agency ha preferito invece cercare su Google “SEO India”, trovando “fortunatamente” sedicenti esperti SEO indiani che proponevano servizi di link building dai 5 $ ai 100 $ al mese.

Purtroppo anche in questo caso i siti dei loro clienti sono stati penalizzati senza alcuna pietà.


Tutte queste scelte sbagliate, dettate dall’incompetenza e dal risparmio, hanno comportato penalizzazioni e gravi danni ai siti dei loro clienti e hanno indotto molte web agency e professionisti alla seguente conclusione: “la link building non conviene, poiché molto rischiosa”.

A questo si aggiunge la politica del terrore attuata dagli ingegneri di Google, i quali non essendo in grado di controllare effettivamente quali fossero i backlink naturali rispetto ai backlink manuali (ossia creati dai SEO) hanno preferito diffondere questo concetto.

Nota bene: nel paragrafo precedente ho spiegato chiaramente che se i backlink sono sviluppati in modo corretto, Google non è in grado di comprendere che sono creati manualmente dai SEO.

Una campagna di link building si compone principalmente delle seguenti fasi:

  1. Link profile
  2. Link prospecting
  3. Outreach
  4. Produzione contenuti
  5. Monitoring

La Link Profile è il riepilogo dell’insieme di backlink che puntano al sito oggetto della campagna di link building.

In questa fase, viene creato un report dettagliato sulla totalità delle risorse che linkano il sito in esame con i principali KPI per analizzare la tipologia di backlink tra cui anchor text, ip, tipologia DoFollow e NoFollow, tipologia redirect, data di scoperta.

Questo report dettagliato permette inoltre di controllare l’andamento delle anchor text al fine di prevenire eventuali penalizzazioni da Google Penguin.

Link Profile

Un profilo di backlink naturale ha varietà: i backlink provengono da diversi domini, pertinenti all’argomento del nostro sito e con anchor text differenti, etc.

Per maggiori informazioni sulle caratteristiche ideali del profilo di backlink, vedere la pagina dedicata al servizio di SEO Link Building.

Dopo aver analizzato la situazione attuale attraverso la link profile, il prossimo passaggio consiste nel trovare fonti attendibili su cui pubblicare i backlink.

La link prospecting consiste proprio in questo, ossia trovare siti pertinenti su cui potenzialmente è possibile pubblicare backlink.

A tal fine possiamo utilizzare tools di link intelligence come Ahrefs o Majestic per la reverse link building sui nostri competitor, ricorrere all’Influencer Marketing oppure procedere attraverso le query speciali tramite i motori di ricerca, come già spiegato nella guida: Come fare link prospecting.

Appena avrai elaborato un listato di potenziali domini per la link building, occorre analizzare ognuno di questi domini per comprendere la sua autorità.

Outreach

In questa fase dobbiamo effettivamente metterci in contatto con i proprietari dei domini su cui vogliamo pubblicare i backlink per il nostro sito.

Dovresti iniziare a contattare partendo dai domini più autorevoli del listato ed iniziare a testare i primi riscontri.

Per esperienza diretta, se ci sappiamo porre, la maggior parte dei proprietari dei domini sarà ben disponibile a risponderti.

Qualora non dovessi avere riscontro dai domini più autorevoli, devi proseguire il contatto con i domini meno autorevoli del listato.

Tieni sempre presente che stai contattando una persona vera, che probabilmente riceve molte email di contatto se ha un sito autorevole e popolare.

Poniti come se dovessi parlare con questa persona nella vita reale, tenendo presente che stai contattando probabilmente persone molto impegnate che hanno molto lavoro da sbrigare.

Per questo motivo il tuo messaggio deve essere dettagliato, non eccessivamente lungo e trattare questi punti:

  1. Presentati ufficialmente;
  2. Indica il sito per cui vuoi pubblicare il backlink e la tipologia di contenuto che vorresti pubblicare;
  3. Spiega perché dovrebbero pubblicare un backlink per il tuo sito;

Niente di più, non occorre altro. Un esempio pratico di email per l’outreach potrebbe essere:

Gentile Redazione,
sono Valentino Mea responsabile della campagna Digital PR di Sito.com.

Ho notato che pubblicate abitualmente articoli relativi al settore Arredamento focalizzati sull’arredo su misura. Il mio Cliente è uno dei principali player in questa tipologia di arredamento e vorrei proporvi la pubblicazione di un articolo editoriale relativo a questo topic.

Abbiamo già pubblicato su diversi portali noti del settore, quindi sarei lieto di sapere cosa vi occorre per procedere.

Sicuro di un vostro riscontro, vi ringrazio.

In merito all’indirizzo email da utilizzare per l’outreach, c’è un po’ di dibattito su questo punto: alcuni SEO Specialist ritengono che bisogna sempre usare un indirizzo email che rappresenti il cliente piuttosto che quello utilizzato per la propria agenzia SEO.

In poche parole, se sto lavorando per Sito.com, dovrei usare valentinomea@sito.com piuttosto che il mio indirizzo email aziendale.

Tuttavia, dalla mia esperienza personale, non ho mai avuto problemi con l’utilizzo del mio indirizzo email per l’outreach. Quindi dovresti testare ciò che funziona meglio per te.

Produzione contenuti

Al centro di qualsiasi campagna di link building vi è la creazione dei contenuti da pubblicare. Questi possono essere:

  1. articoli informativi
  2. infografiche
  3. pdf
  4. slide
  5. guide
  6. recensioni
  7. video
  8. etc.

Qualsiasi sia la tipologia di contenuto che decidi di produrre, assicurati che siano rilevanti per il pubblico che desideri attrarre.

Dal punto di vista tecnico devono presentare seguenti requisiti minimi:

  1. originali;
  2. informativi;
  3. completi;

con l’obiettivo di guadagnare backlink da utenti e proprietari di siti che trovano pertinenti, interessanti, divertenti, istruttivi, etc. i contenuti che condividiamo.

Per la creazione dei contenuti, gli spunti variano da azienda ad azienda e quindi occorre identificare quali risorse presenta la tua attività che possono interessare agli altri e possono essere utilizzate nella creazione dei contenuti per la campagna di backlink.

Ad esempio, se vendi prodotti hi tech, una strategia valida potrebbe consistere nel creare guide e tutorial che illustrano il funzionamento di questi prodotti.

Se sei un ristoratore, potresti creare contenuti relativi a ricette e trucchi in cucina mentre se sei un dentista, potresti creare articoli dove illustri le patologie e spieghi le probabili cause e i probabili rimedi.

Backlink Monitoring

Man mano che procediamo con la campagna di link building dovremo monitorare i backlink acquisiti, quelli persi e la loro qualità:

esempio campagna di Link Building

Inoltre dovremo stabilire i KPI per comprendere se gli sforzi prodotti stanno producendo i risultati sperati (il traffico organico è aumentato? I posizionamenti sono migliorati?) e monitorare la concorrenza per adeguare la propria strategia di partenza.

Infine, dovremo comprendere se l’aumento della popolarità e della brand awareness abbia fatto scattare la Link Earning: ossia abbiano indotto altri siti web a linkare il nostro sito spontaneamente.

A tal fine la sezione Link che rimandano al tuo sito di GSC e i tools di link intelligence possono tenerci aggiornati sui nuovi backlink che puntano il nostro sito e farci comprendere la bontà della nostra strategia.

Ora che conosciamo tutte le fasi per realizzare una campagna di link building, vediamo dove pubblicare i nostri backlink.

Le principali fonti di backlink sono (dalle più scadenti alle migliori):

Forum

Partiamo dal presupposto che la forum link building è una tecnica di acquisizione backlink quasi sempre di scarsa qualità e che produce backlink di poco valore.

Praticamente tutti i forum presenti su web permettono agli utenti iscritti e partecipanti alle discussioni di inserire una firma che segue il messaggio inserito, dove nel rispetto delle regole del forum è possibile inserire uno o più backlink al proprio sito web.

Affinché il backlink inserito abbia più valore è importante che il forum tratti tematiche inerenti al nostro sito ed è altamente consigliata una reale partecipazione al forum per non rischiare che i nostri interventi siano identificati come attività di spam.

E’ molto utile anche inserire backlink all’interno del messaggio stesso ma soltanto se realmente utili alla discussione e se attinenti al discorso.

Generalmente questo tipo di inserimenti sono più opportuni quando ormai si è acquisita una certa popolarità tra gli utenti del forum.

Anche i sondaggi all’interno dei forum possono essere un modo elegante per far partire una discussione all’interno della quale possiamo poi inserire un backlink utile per portare traffico al nostro sito.

Web Directory

Anche i backlink provenienti da web directory sono quasi sempre di scarsa qualità come quelli acquisiti tramite forum.

Ormai le web directory vengono usate da una percentuale di utenti irrisoria e molto inferiore a quella che usa i motori di ricerca e i social e anche se a lungo andare molte di esse perdono di qualità e di efficienza di manutenzione, esistono comunque delle ottime web directory che possono rappresentare una buona fonte di link per il nostro sito.

Le web directory, se usate correttamente, possono ancora rappresentare un aiuto per accrescere la link popularity del proprio sito.

Occorre sempre tenere presente che se un link si trova su un sito/directory di qualità allora può rappresentare una possibilità in più per portare traffico verso il nostro sito.

Tutto ciò che occorre è sapere distinguere le web directory valide da quelle che non lo sono:

  • generalmente web directory di bassa qualità possiedono poche categorie e liste di siti molto povere in ogni sotto categoria.
  • spesso le web directory danno la possibilità di inserire un link reciproco nel proprio sito. Se invece di un’opzione dovesse essere un’azione imposta allora dovrebbe venirci più di qualche dubbio.
  • occorre prestare attenzione che la web directory non contenga spam (generalmente link a casinò, farmaci, prodotti vari a sfondo sessuale, etc).
  • una web directory non dovrebbe mai richiedere dati sensibili senza fornire un’informativa relativa al trattamento dei dati.
  • una volta identificata la categoria più opportuna per il nostro sito occorre verificare che i siti già contenuti siano coerenti con la categoria stessa e con le tematiche del nostro sito e che si tratti di siti di qualità.
  • una volta identificata una web directory valida è sempre opportuno leggere attentamente il regolamento da seguire per l’iscrizione del proprio sito, poiché le migliori web directory sono molto selettive.

Nota bene: la qualità delle web directory può variare nel tempo. Una web directory di valore oggi potrà venire considerata piena di spam in futuro.

Se in tal caso il nostro link apparirà in tale web directory e magari avremo un link reciproco nel nostro sito, allora avremo un bel problema dato che un link a un sito spam situato in una nostra pagina è una cosa che dovremmo sempre evitare nel modo più assoluto per non subire penalizzazioni.

Best practice: poiché generalmente l’iscrizione ad una web directory richiede l’inserimento di una breve descrizione del proprio sito, un buon consiglio è quello di realizzare descrizioni differenti per ogni web directory per non incorrere in problematiche relative ai contenuti duplicati.

Commenti sui Blog

Trovare e frequentare blog il cui contesto si avvicina alle tematiche trattate nel nostro sito può essere molto utile per inserire backlink, anche all’interno del commento stesso.

Anche qui valgono più o meno gli stessi discorsi fatti in precedenza a riguardo dei forum. I commenti devono essere pertinenti ed è senz’altro utile entrare prima in buoni rapporti con l’autore del blog. Tutto ciò per evitare che in nostri commenti vengano segnalati come spam.

Certamente i commenti su articoli più frequentati daranno maggiore visibilità ai backlink ma non solo. I primi commenti inseriti sono quelli più letti e inoltre, proprio perché più in alto all’interno del codice saranno presi in considerazione con più facilità dagli spider dei motori di ricerca.

Dal punto di vista SEO, i backlink inseriti nei commenti quasi sempre presentano l’attributo rel nofollow e quindi non hanno praticamente alcun valore diretto in termini di posizionamento.

Possono quindi avere solo valore commerciale (per maggiori informazioni sul valore commerciale di un backlink leggere l’articolo: Come analizzare la qualità dei Backlink).

Condivisione Presentazioni

Esistono siti che permettono di pubblicare il proprio materiale (presentazioni power point, pdf, infografiche, etc) fornendo inoltre le varie funzionalità dei social network (Slideshare.net è  forse il più famoso di questi siti).

Possiamo dunque pubblicare tutorial, guide e presentazioni ottimizzate su determinate parole chiave e collegate al nostro sito.

Nelle presentazioni pubblicate, è importante usare le parole chiave nei titoli e, tramite la funzionalità apposita, occorre “taggare” opportunamente il documento.

Anche in questo caso la maggior parte dei siti consentono la pubblicazione di backlink con l’attributo rel NoFollow e quindi poco utili al posizionamento.

Social Media

I social media sono un ottimo mezzo per la promozione del proprio sito e uno strumento importantissimo per pubblicizzarsi. Facebook, Twitter, LinkedIn e Google+ sono soltanto alcuni nomi tra i più famosi.

Tramite questi strumenti possiamo condividere backlink al nostro sito e comprendere quali sono gli interessi del momento per trovare tematiche interessanti da trattare nel nostro sito, specialmente su gruppi che trattano tematiche vicine agli argomenti del nostro sito.

Le statistiche sulla pubblicità indicano che le persone che navigano su siti di social network sono tendenzialmente più propense a cliccare sui banner degli annunci.

Questo perché tendenzialmente la gente naviga questi siti nel tempo libero, quando è più rilassata e può concedersi di divagare. Perché questo non dovrebbe essere vero anche per i nostri backlink condivisi su un social?

L’unico problema è che dal punto di vista SEO, anche in questo caso, i backlink pubblicati sui social presentano l’attributo Rel NoFollow e spesso per visualizzarli occorre essere loggati, quindi non hanno praticamente alcun valore in termini di posizionamento.

Guest Posting

Il guest posting è il processo di avvicinamento ad altri siti web col fine di far pubblicare un contenuto da noi prodotto sul loro blog.

Anche se risulta spesso un modo efficace per guadagnare link attraverso la pubblicazione di contenuti di alta qualità, Google ha fortemente penalizzato i siti che abusano di questa tattica che pubblicano contenuti di bassa qualità e che utilizzato un testo di ancoraggio troppo ottimizzato per i loro backlink.

Google si è reso conto nel tempo che il guest posting è diventato una tattica sempre più comune e che la qualità dei guest post è diminuita considerevolmente nel tempo.

Se riesci a produrre contenuti di qualità abbastanza elevata, molti siti affidabili continueranno ad accettare i tuoi guest post.

Detto questo, non dovreste utilizzare esclusivamente questa tattica per creare link, dato che Google è diventato molto attento nel trovare e svalutare i backlink procurati in questo modo.

Anche se questo tipo di attività viola le linee guida di Google, se condotta con criterio e con competenza, può portare dei grossi vantaggi in termini di posizionamento e traffico. Ci sono tuttavia alcuni aspetti da tenere in considerazione:

  1. i siti più autorevoli e di valore hanno prezzi piuttosto elevati;
  2. l’avanzamento nelle SERP e l’aumento della link popularity sono processi che richiedono tempo.

Dopo l’acquisto di backlink è opportuno attendere qualche mese prima di poter essere certi di avere un riscontro del risultato che ne è derivato e inoltre bisogna considerare l’eticità dell’operazione.

Ricevere molti backlink da siti che contestualmente non c’entrano nulla con i nostri contenuti potrebbe non essere visto di buon occhio dai motori di ricerca.

Questi ultimi, infatti, continuano a mutare i propri algoritmi per evitare che alcuni possano trarre vantaggio a lungo da determinate tecniche poco etiche.

Detto questo, prima di procedere all’acquisto di link da un sito è bene verificare alcuni elementi:

  1. il sito da cui acquistiamo deve trattare tematiche contestuali a ciò che trattiamo nel nostro sito.
  2. individuare quali altri siti puntano al sito da cui desideriamo acquistare.
  3. controllare che la pagina in cui verranno posizionati i backlink acquistati non contenga troppi link verso l’esterno che farebbero decrescere troppo il valore apportato dei link acquistati (ad esempio in termini di PageRank).
  4. verificare che le pagine che ospitano i backlink acquistati siano scansionabili, indicizzabili e consentano di seguire i link al proprio interno

Anche se può sembrare di dare inizio ad un procedimento senza fine occorrere anche conoscere il valore dei siti che a loro volta puntano e sono puntati dal sito da cui desideriamo acquistare.

Proprio perché si tratta di un sito che vende link potrebbe ad esempio verificarsi che tale sito perda improvvisamente valore agli occhi di Google a causa del puntamento verso troppi siti di basso valore.

Azioni Virali

Con azione virale si intende un’azione compiuta con il potere di diffondersi a macchia d’olio e molto velocemente nel sistema e tra le persone (non necessariamente nel web).

Questo tipo di azioni se ben condotte possono portare a risultati incredibilmente vantaggiosi.

Generalmente un’azione virale si basa sui seguenti punti:

  1. Deve dare qualcosa di gratis agli utenti. Sarà scontato ma le persone sono sempre alla ricerca di qualcosa di gratis e, “gratis” è uno dei termini più ricercati.
  2. Deve diffondersi rapidamente tra gli utenti, tramite web, siti, passaparola, portando con sé un messaggio semplice e accattivante.
  3. Deve giocare sull’emotività. Tramite un video divertente, un giochino personalizzabile o un’immagine d’effetto che suscita clamore o grande ilarità non solo resteremo nella mente di un utente ma sarà molto facile che questo voglia condividere la risorsa con molti altri!

Deve partire da un luogo già in grado di catalizzare molti utenti, ad esempio un’accesa discussione di un forum o in un commento ad un articolo di blog molto seguito.

Tutto questo sempre nel rispetto delle eventuali regole del forum o dell’eventuale autore del blog.

Internet è pieno di collegamenti interrotti (link che puntano a pagine di errore). Spesso, questi collegamenti interrotti esistono su pagine autorevoli e di alta qualità.

La ricerca di collegamenti interrotti è una pratica molto diffusa che funziona sulla premessa di aiutare i webmaster a correggere i link verso pagine non più esistenti o che restituiscono errore fornendo un’alternativa a cui collegarsi.

Sebbene le specifiche possano variare, il processo di base è simile a questo:

  1. Ricercare collegamenti interrotti;
  2. Creazione di contenuti da proporre;
  3. Outreach.

Esempio pratico: gestisci un sito che vende test sui prodotti lattiero-caseari e vuoi creare collegamenti alle tue pagine di risorse scientifiche. Un’università nella tua zona ha una pagina web non aggiornata sull’argomento, ma alcuni link esterni non risultano più funzionanti. A questo punto, contatta gentilmente il webmaster per segnalare i link non funzionanti e suggerisci la tua risorsa più recente e aggiornata sull’argomento come alternativa. Il webmaster dell’università, se accetta la tua proposta, modificherà i link esterni inserendo quelli verso il tuo sito.

Questo processo può essere ripetuto più e più volte. A volte utilizzi il contenuto esistente come suggerimento per sostituire i collegamenti interrotti, altre volte puoi creare nuovi contenuti appositamente per questo scopo.

Come spiegato precedentemente, può essere necessario diverso tempo affinché la creazione di backlink abbia un effetto positivo sul posizionamento del tuo sito web.

Il periodo di tempo può variare notevolmente e dipende da una serie di fattori:

  • concorrenza nel settore di riferimento;
  • competitività delle parole chiave da posizionare;
  • attività dei tuoi competitor, ad esempio, se stanno attivamente creando backlink;
  • tipologia di backlink che stai creando;
  • storia e la forza del tuo dominio;

In base a questi fattori possono passare da alcuni giorni a diversi mesi prima che si raggiunga un aumento del ranking e del traffico. Bisogna essere consapevoli del fatto che il miglioramento istantaneo è improbabile.

Prima di iniziare la campagna di Link Building, vale la pena di prendere nota dei posizionamenti di partenza, nonché di come cambiano le serp una volta che la costruzione dei link inizia davvero.

A seconda del numero di parole chiave che stai monitorando e in base a quale arco temporale, l’utilizzo di uno strumento di rank checker risulta essere necessario per verificare i risultati così come il report relativo al traffico organico di Google Analytics.

Conclusioni

Dovresti evitare di pensare alla link building come un’attività una tantum, perché potresti essere deluso dai risultati.

La creazione di backlink dovrebbe essere un flusso costante di attività insieme ad altre iniziative come la creazione di contenuti, un ottimo servizio clienti e i social media.

Insieme, tutte queste attività, possono portare a un aumento del traffico e un aumento delle entrate per la tua azienda.

Vuoi maggiori informazioni su come fare link building? Non esitare ad utilizzare i commenti.

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Valentino Mea

  • Esperto di Search Marketing dal 2009 con migliaia di progetti SEO e Google Ads dimostrabili gestiti.
  • Supporta Aziende nazionali e internazionali nello sviluppare business sostenibili e redditizi, tramite il Marketing sui Motori di Ricerca.
  • Ad oggi ha formato 932 consulenti SEO e Google Ads, autonomi e dipendenti.
  • Autore di “SEO per E-commerce PRO” il Libro Best Seller su come ottimizzare siti e-commerce per aumentare il posizionamento su Google e trasformare gli utenti in clienti. Puoi trovarlo su Amazon.
  • Ideatore del Video Corso “Diventare SEO” il 1° corso in Italia che insegna in modo pratico la SEO e come monetizzare le competenze.
  • Fondatore della SEO Membership® l’unica community privata dove si incontrano ogni settimana imprenditori, colleghi e aspiranti per discutere di SEO e business online.
  • Dal Novembre 2013 condivide tutorial pratici e la sua esperienza nel settore su questo blog.

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Commenti (8)

  • Buon pomeriggio Valentino,
    sto entrando adesso in questo mondo e devo dire che i tuoi contenuti sono molto utili. Uno dei pochi articoli che spiega con chiarezza le strategie di Link Building.
    Grazie

  • Complimenti per la guida, utile anche per chi come me è alle prime armi! si capisce molto bene. Certo è che risulta essere molto difficile da attuare, bisogna tener conto di tantissimi fattori… e spesso a volte è proprio scoraggiante.

    • Ciao maXss,
      non c’è da scoraggiarsi, piuttosto c’è da lavorare con competenza e criterio. Del resto se la SEO fosse semplice, tutti i siti sarebbero posizionati in prima pagina su Google e non ci sarebbe bisogno degli esperti SEO. In bocca al lupo!

  • Buongiorno Valentino,
    I miei complimenti per l’articolo. L’ho trovato molto istruttivo e ben articolato.
    Sono titolare di una web agency e spesso mi trovo a spiegare alcuni di questi concetti a clienti che desiderano risultati “immediati” ma low budget :)

    Grazie per la tua condivisione

  • Ciao Valentino,
    Grazie per il post. Però, alla fine, quasi tutte le fonti sembrano poco utili: o perché i link sono nofollow, o perché i siti di provenienza sono in genere di bassa qualità. Alla fine, le fonti utilizzabili sono molto poche e alcune anche rischiose.

    • Buongiorno Marino,
      ritengo che la tua visione sia pessimistica. Tutte le fonti se utilizzate correttamente e con il buon senso sono utili. I siti di bassa qualità, invece, sono sempre e comunque inutili. In merito al rischio, se conosci le logiche, le probabilità di penalizzazioni si riducono al minimo, anzi le escludo categoricamente, mentre i vantaggi in termini di traffico e posizionamenti sono molto elevati, quindi ritengo che la situazione sia piuttosto positiva.

      Come scrivo nell’articolo, occorrono: elevate competenze, molto tempo da dedicare alle analisi e risorse valide.

      E’ ovvio che se la migliore strategia di link building che si è in grado di proporre, consiste nel pubblicare su siti di article marketing free (molti addetti al settore operano ancora così, magari pubblicando anche contenuti copiati dal sito del Cliente), allora concordo con te, è molto rischioso e inutile.

      Il problema è che spesso queste attività vengono svolte dallo stagista di turno oppure dal proprietario del sito web, che si ritiene un esperto, e che magari non vuole investire nulla o poco in questa attività. Mi capita spesso di essere contattato da siti devastati da questo modus operandi. Proprio in questi giorni ho chiesto alla web agency di un mio Cliente di rimuovere tutti i backlink di questo tipo che avevano prodotto.

      Spero di essere stato chiaro. Buon lavoro!

  • Uno dei migliori articoli sulla link building che abbia mai letto. Complimenti, sei stato molto esaustivo in particolare sugli aspetti che portano negative SEO. Completerei l’articolo indicando quali sono le directory che ritieni attualmente affidabili. Sul guest posting sono d’accordo facendo anche lì attenzione all’autorevolezza del sito.

    • Buongiorno Marco,
      di norma non utilizzo web directory nelle strategie di Link Building, già da diversi anni ormai. Ci sono alcuni e pochissimi settori in cui è possibile ancora trovare qualche web directory di qualità, ma creare una lista in stile “le migliori directory su cui pubblicare” avrebbe veramente pochissimo senso al giorno d’oggi e sicuramente non è questo lo scopo di questo articolo. Per questa tipologia di contenuti, ci sono tanti altri siti su cui è possibile ottenere questi inutili listati. Ti ringrazio.

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