Se suddividi un singolo contenuto in più pagine, puoi aiutare i motori di ricerca a individuare l’ordine delle pagine e a capire che fanno tutte parte di un unico contenuto più lungo attraverso il rel=”next” e rel=”prev”.
Indice del contenuto:
I siti suddividono i contenuti su più pagine per diversi motivi, ad esempio:
Se suddividi i contenuti del tuo sito in più pagine e vuoi che vengano visualizzati nei risultati di ricerca, è consigliabile adottare una delle tre soluzioni che seguono.
1) Non fare nulla. I contenuti suddivisi in diverse pagine sono molto comuni e Google riesce abbastanza bene a restituire i risultati più pertinenti agli utenti, a prescindere dal fatto che i contenuti siano divisi o meno in più pagine.
2) Implementa una pagina Visualizza tutto. Gli utenti di norma preferiscono visualizzare una categoria o un articolo intero in un’unica pagina.
Se Google ritiene che sia ciò che vuole l’utente per quella specifica query, tenterà di mostrare la pagina Visualizza tutto nei risultati di ricerca.
Puoi anche inserire il rel=”canonical” alle pagine dei componenti per far sapere a Google che vuoi che nei risultati di ricerca venga mostrata la versione Visualizza tutto.
3) Usa le intestazioni http o i tag link rel=”next” e rel=”prev” per indicare la relazione tra gli URL dei componenti.
Questo tipo di markup permette ai motori di ricerca di comprendere la sequenza logica della pagine, il che consente di consolidare le relative proprietà di collegamento e in genere di indirizzare gli utenti alla prima pagina della sequenza.
Nota: non dovresti usare questa tecnica semplicemente per indicare l’ordine di lettura di una serie di articoli, ma per indicare un unico contenuto lungo suddiviso in più pagine.
Puoi usare tag link HTML o intestazioni HTTP per indicare la parte successiva o precedente di un contenuto quando è suddiviso su più pagine separate.
Segue un esempio di una pagina di categoria suddivisa in tre pagine per cui vengono usati elementi link HTML nel tag <head>:
Categoria Pagina 1 | Categoria Pagina 2 | Categoria Pagina 3 |
---|---|---|
<link rel=”next” href=”url-categoria-pagina-2″> | <link rel=”next” href=”url-categoria-pagina-3″> <link rel=”url-categoria-pagina-1“> | <link rel=”prev” href=”url-categoria-pagina-2“> |
Puoi specificare le indicazioni next/previous usando le intestazioni HTTP o i tag <link> HTML.
Intestazioni HTTP: restituisci una delle seguenti intestazioni HTTP, o entrambe, nella risposta di una pagina.
Tag <link> HTML: inserisci i tag <link> appropriati all’interno dell’elemento <head> della pagina.
Nota bene: gli URL possono essere assoluti o relativi. Se includi un tag link <base> nel tuo documento, i percorsi relativi verranno risolti a seconda dell’URL di base.
Se una pagina include parametri che non modificano i contenuti della pagina, come ad esempio ID sessione, anche gli URL specificati nei tag link next e previous dovrebbero contenere tali parametri.
I tag rel=”next” e rel=”prev” sono compatibili con i valori rel=”canonical”. Puoi includere entrambe le dichiarazioni nella stessa pagina. Ad esempio, una pagina può contenere entrambi i seguenti tag HTML:
Praticamente il rel=”canonical” permette di evitare duplicazioni di contenuti, indicando ai motori di ricerca quale sia la pagina principale all’interno di una sequenza di pagine simili,
Se i motori di ricerca trovano errori nella tua implementazione (ad esempio, se manca una designazione di rel=”prev” o rel=”next” prevista), continueranno ad indicizzare le pagine e a basarsi sulla propria euristica per comprenderne i contenuti.
Ricorda che rel=”prev” e rel=”next” sono suggerimenti per i motori di ricerca, non istruzioni categoriche.
Ad esempio, proprio di recente Google ha affermato di non utilizzare più il rel=”next” e il rel=”prev” come segnale di indicizzazione (fonte della notizia), mentre Bing continua ad utilizzarli.
Sempre Google ha chiarito che potrebbe comunque essere utile implementarli in quanto alcuni browser potrebbero utilizzare tali informazioni per scopi come il prefetching e l’accessibilità.
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