Vuoi creare campagne di Remarketing Google Ads che funzionano? In questa guida completa imparerai tutte le tipologie di remarketing esistenti e le migliori strategie da provare.
Indice della guida:
Il Remarketing di Google Ads (o Retargeting) è un tipo di pubblicità online basata sul targeting comportamentale degli utenti, che consente agli inserzionisti di indirizzare annunci di visualizzazione a un pubblico che ha già visitato un sito web, a prescindere dalla loro fonte di traffico originale (ad esempio: organica, PPC, traffico social, ecc.).
Grazie al remarketing puoi mostrare annunci agli utenti che hanno dimostrato interesse per i prodotti che offri visitando il tuo sito web o la tua app.
È un modo efficace per rientrare in contatto con ottimi potenziali clienti mentre navigano nei milioni di siti e app disponibili in rete.
Quando chi ti ha fatto visita abbandona la tue pagine senza contattarti, acquistare i tuoi prodotti o finalizzare una registrazione, tramite il remarketing è possibile raggiungerlo nuovamente con banner e annunci ad hoc durante la sua navigazione sul web per convincerlo a ritornare e valutare nuovamente la tua offerta.
Il Remarketing online è una tecnologia basata sui cookie offerta da Google Ads.
Ogni utente che visita il tuo sito viene tracciato e se non ti contatta, non acquista o non si registra, viene successivamente riconosciuto e seguito con i tuoi annunci o banner durante la sua navigazione sul resto del web.
Una volta che aggiunti i tag di remarketing di Google Ads al suo sito, gli utenti che lo visiteranno saranno aggiunti ai tuoi elenchi per il remarketing.
Dovrai quindi definire diversi elenchi di segmenti di pubblico in base alle pagine visitate dagli utenti e alla recency della loro interazione con il suo sito.
Il tracciamento dell’utente è assolutamente invisibile e non invasivo. Il procedimento tipico è il seguente:
La differenza tra Remarketing e Retargeting è sottile:
Entrambi rappresentano il mezzo che ci consente di “inseguire” gli utenti che sono transitati sul nostro sito (ma che non hanno effettuato l’azione che avremmo voluto) per indurli a ritornare e a completare la conversione.
Solo una piccola percentuale di visitatori acquista un prodotto o richiede un servizio al suo primo accesso su un sito web. La maggior parte dei nostri nuovi visitatori non converte durante la prima visita su un sito.
La cosa sembra abbastanza ovvia, in quanto il consumatore che si appresta a comprare online è spesso molto diffidente nell’effettuare acquisti su un sito che non conosce oppure è molto più consapevole della media ed è quindi abituato a:
Ogni potenziale cliente ha una sua personale perplessità che lo frena dal comprare i prodotti che stiamo pubblicizzando e, qualunque sia la motivazione, è assodato che per quanti utenti riusciamo ad attirare nella nostra rete, la maggior parte finirà per scivolare via dalle maglie troppo larghe del sistema.
Questo spesso avviene semplicemente per questioni che non sono nella nostra sfera di controllo, tra cui:
Una campagna di Remarketing ci aiuta, tramite il tracciamento dei cookie, a seguire con i nostri annunci tutti i potenziali clienti che hanno abbandonato il nostro sito durante la navigazione.
Ci offre anche la possibilità di pensare una strategia generale oppure diversa per ognuno, così da “rassicurare” ogni differente perplessità dei potenziali clienti.
Tutto quello che dobbiamo fare è posizionare un Tag di Remarketing nelle pagine che ci interessano (può essere solo la home page così come tutte le schede prodotto/servizio) e creare tante Liste di Remarketing per quanti sono i tag.
Le potenzialità di una campagna Remarketing a livello teorico sono molteplici, tra cui:
Inoltre, puoi decidere una tempistica in cui mostrare diversi tipi di incentivi man mano che le potenzialità di acquisto aumentano e puoi anche settare la fine dell’inseguimento nel momento in cui l’utente tracciato effettua la conversione desiderata.
Il Remarketing aumenta il tasso di conversione degli utenti all’obiettivo finale, perchè mantiene visibile il tuo brand, i tuoi prodotti o servizi a chi non ha ancora deciso se usufruirne.
E’ molto efficace perché è un tipo di pubblicità indirizzata unicamente a chi di recente ha mostrato interesse per la tua attività e quindi ha già familiarità col tuo brand.
Queste campagne pubblicitarie così mirate, ti danno la possibilità di riproporti ai clienti persi mentre si trovano ancora in una fase decisionale e stanno probabilmente valutando le offerte dei tuoi concorrenti.
Migliorano la conoscenza e la notorietà del tuo marchio, il tasso di conversione e il ROI (ritorno sull’investimento).
A titolo esemplificativo, i vantaggi del remarketing sono:
Per fare remarketing è necessario inserire nel sito un codice che invia agli utenti che approdano sulle nostre pagine un cookie.
Il cookie ci consente di seguirli nella loro navigazione e di proporre loro offerte, promozioni o altro mentre si trovano su siti diversi dal nostro.
Con un’estensione di Google Chrome, Tag Assistance, abbiamo la possibilità di verificare la presenza e correttezza del codice nella pagina.
Ci sono 3 tipologie di Remarketing:
La differenza tra il Remarketing Standard e Dinamico, che si riferiscono alla Rete Display, sta principalmente nella possibilità, minore o maggiore, di personalizzare il messaggio. Il terzo tipo, invece, è riferito alla Rete di Ricerca.
Nota bene: un aspetto a cui porre attenzione è la Privacy, infatti è necessario informare gli utenti dell’attività di remarketing che stiamo facendo, pena il blocco dell’account da parte di Google.
Il remarketing standard consente di mostrare annunci agli utenti che hanno già visitato il tuo sito mentre esplorano siti web e utilizzano app in rete.
In questo modo comunichiamo con persone che hanno visitato in precedenza le pagine più importanti del nostro sito web, per associare efficacemente il messaggio più appropriato a ogni utente.
Come prima cosa è necessario creare dei Segmenti di Pubblico, elenchi di utenti che corrispondono a una serie di criteri. Per farlo, occorre andare in “Libreria Condivisa > Gestione segmenti di pubblico”.
Quando i criteri saranno soddisfatti da un utente che visita il nostro sito, il visitatore verrà aggiunto all’elenco.
Creando elenchi personalizzati usando i filtri che ci vengono messi a disposizione nel pannello di controllo di Google Ads, ad esempio possiamo far sì che solo chi ha abbandonato il carrello venga incluso in un determinato elenco.
Può essere utile creare una serie di elenchi che soddisfano criteri diversi e poi farli incrociare per ottenere delle liste molto targettizzate (naturalmente il come farlo dipende dai nostri specifici obiettivi).
Attenzione: affinché le campagne Display di Remarketing si attivino è necessario che siano stati rilasciati almeno 100 cookies, ossia che 100 utenti abbiano transitato sul sito. Per le campagne di remarketing sulla Rete di Ricerca, invece, ne servono 1000.
Il Remarketing Dinamico risulta essere particolarmente utile in caso di siti e-commerce con molti prodotti (in questi casi, l’account Google Ads deve essere collegato al Merchant Center che fornisce a Google Shopping le informazioni sui prodotti presenti sul sito).
Questa tipologia eleva il remarketing a un livello superiore con annunci che includono prodotti o servizi visualizzati dagli utenti sul tuo sito web.
Consente di creare annunci display generati dinamicamente con i dati di prodotto recuperati da un feed precaricato.
Puoi ottenere un rendimento eccezionale mostrando agli utenti i prodotti che hanno visualizzato sul tuo sito web, creando campagne, annunci ed elenchi per il remarketing con il minimo sforzo.
Nel remarketing dinamico il codice deve essere personalizzato in ogni pagina del sito, perché va a identificare dinamicamente:
Una volta impostata la campagna di Remarketing Dinamico, il sistema crea automaticamente 4 elenchi, oltre a quello che raggruppa tutti i visitatori, e tale segmentazione avviene in base a quanto si sono avvicinati all’azione che attiva la conversione:
Nella creazione dell’annuncio si potrà personalizzare layout, testo e call to action in base a template già pronti, mentre sarà il sistema a indicare automaticamente il prezzo del prodotto prelevando il dato dai feed forniti attraverso l’account di Google Merchant Center.
Oltre al più noto Remarketing per la rete Display, Google Ads mette a disposizione anche il Remarketing per la rete di Ricerca (RLSA).
Questa funzione consente in pratica di mostrare agli utenti che hanno già visitato un sito (o specifiche pagine di un sito) degli annunci particolari, delle parole chiave aggiuntive o delle offerte specifiche, mentre effettuano ricerche su Google.
Può essere utile, ad esempio, per eseguire una targetizzazione degli utenti dividendoli in gruppi:
Definendo poi specifici annunci, parole chiave o offerte per ciascun gruppo.
I nuovi elenchi di parole chiave dovrebbero essere destinate alle ricerche di utenti che hanno già visitato il sito e che hanno (o che non hanno, a seconda della strategia adottata) effettuato la conversione.
Per gli utenti che hanno già visitato il sito potrebbero, ad esempio, essere utilizzate keywords particolari tipo “nuovi arrivi”, “prodotti in offerta”, “merce scontata”, ecc.
Per gli stessi utenti potrebbero anche essere escluse dall’advertising specifiche pagine: infatti è inutile continuare a mostrare a quei visitatori gli stessi prodotti se poi tanto non procedono all’acquisto.
Agli utenti che hanno già effettuato la conversione potrebbero poi essere proposti prodotti up-selling o cross-selling, definiti da specifici gruppi di keywords.
Le offerte (il cpc) delle parole chiave già presenti nella campagna potrebbero essere più alte (o più basse) solo per i visitatori inclusi negli elenchi per il remarketing.
Ad esempio, quando a cercare su Google sono utenti che hanno già visitato il sito nei giorni precedenti, l’offerta per la parola chiave potrebbe essere più alta.
Ai visitatori del sito che avevano già in precedenza iniziato un percorso di conversione (ad esempio riempito un carrello degli acquisti), ma poi non l‘avevano completato potrebbero essere proposte creatività differenti.
Si potrebbero ad esempio inserire nell’annuncio incentivi come “spedizione gratis”, “sconto 10% sul primo acquisto”, ecc.
Seguono alcune strategie di Remarketing basiche che storicamente portano ottimi risultati.
Consiste ne creare una lista contenente tutti i visitatori del sito ed escludere quelli che hanno acquistato i nostri prodotti o richiesto informazioni sul sui nostri servizi.
L’obiettivo di questa strategia è fare in modo che l’utente che ha abbandonato il carrello torni sul nostro sito e completi l’acquisto o la prenotazione.
Dovrai creare una prima lista di utenti che hanno aggiunto un prodotto al carrello e una seconda lista con gli utenti che hanno già acquistato.
Dovrai targettizzare gli utenti della prima lista escludendo quelli della seconda lista.
In questa strategia dovrai creare una lista ad ogni stadio del processo di acquisto, alternando di volta in volta la strategia di offerta e gli annunci che verranno visualizzati.
Questa strategia consiste nell’intercettare tutti i visitatori del sito durante la stagione precedente (estiva e autunnale) e targettizzare gli stessi nel periodo di promozione della stagione invernale
L’obiettivo di tale strategia consiste nell’intercettare tutti i visitatori del sito tramite una lista di remarketing e targettizzare gli stessi nei periodo di promozione, per fare il modo che tornino per acquistare/contattare.
Modificare l’offerta nel corso del tempo in base a quanto tempo è passato dall’ultima interazione con il sito, è una strategia che consiste nell’intercettare tutti i visitatori del sito utilizzando liste multiple, ognuna impostata con un diverso intervallo temporale:
Agli utenti della prima lista (7 giorni) sarà mostrata un’offerta con lo sconto più alto, agli utenti delle seconda lista (14 giorni) uno sconto medio, mentre agli utenti della terza lista (30 giorni) l’offerta con lo sconto più basso.
In questo modo man mano che passa tempo l’utente vede che lo sconto diminuisce ed è invogliato ad acquistare.
Il costo dei clic sugli annunci delle campagne di Remarketing dipende da come configuri le campagne, dalla strategia di offerta che selezioni e dalle impostazioni di targeting.
Quindi il costo è influenzato dagli stessi parametri che incidono sulle altre tipologie di campagne, senza costi aggiuntivi.
A titolo informativo, per limitare i costi è consigliabile ottimizzare i posizionamenti escludendo i siti con scarsi rendimenti e limitare il numero di volte in cui i tuoi annunci vengono mostrati allo stesso utente tramite la “Quota limite”.
Per esperienza personale, una campagna di Remarketing ben configurata (come ogni aspetto di Google Ads del resto) può dare ottimi risultati sia in termini di CTR che in termini di conversioni, anche con un ridotto investimento nel CPC medio.
In definitiva, ripescare il cliente grazie al Remarketing conviene davvero per il suo essere una campagna mirata (quasi personalizzata), che va a:
Perché lasciare questa opportunità alla concorrenza?
Se ti occorre un supporto professionale per creare campagne di Remarketing che convertono, acquista il servizio di gestione campagne Google Ads.
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