Il traffico organico è determinato dalle visite provenienti dai risultati naturali dei motori di ricerca. Saper misurare la qualità del traffico organico significa poter valutare la bontà delle attività SEO svolte su di un sito web. In questo articolo vediamo come misurarlo in pochi passaggi con Google Analytics.
E’ importante evidenziare che le visite, per un sito web, sono solo il mezzo tramite il quale raggiungere il vero obiettivo dei nostri clienti che consiste principalmente nell’acquisizione di lead e nella vendita dei loro prodotti/servizi tramite il proprio sito.
Prima di mostrare come analizzare la qualità del traffico organico è importante indicare e definire le metriche di coinvolgimento degli utenti tradizionali:
Risulta piuttosto comune che i siti ricchi di contenuti (come i blog, siti di news, ecc.) presentino una frequenza di rimbalzo elevata e le metriche pagine/visita e durata media visita con percentuali basse.
La frequenza di rimbalzo elevata dipende dalla circostanza che gli utenti, generalmente, visitano questa tipologia di siti per leggere gli ultimi contenuti per poi andarsene direttamente dalla pagina di destinazione, senza navigare ulteriormente.
Dal momento che Google Analytics, per impostazione predefinita, può conteggiare il tempo trascorso su una pagina web solo quando un utente naviga verso un’altra pagina dello stesso sito, risulta impossibile stabilire il tempo effettivamente trascorso sulle pagine di destinazione.
Dopo questa breve spiegazione delle metriche tradizionali, veniamo a spiegare come misurare la qualità del traffico organico proveniente dai motori di ricerca:
1) Andare nel rapporto Traffico di ricerca organico del proprio account Analytics (Acquisizione > Parole chiave > Risultati organici);
2) Impostare in “intervallo di date” un periodo di riferimento per poi confrontarlo con un periodo precedente. Nel nostro esempio è confrontato con lo stesso periodo dell’anno precedente.
Il grafico mostra le visite organiche dei 2 periodi di riferimento per poter valutare con assoluta immediatezza se il traffico proveniente dai motori di ricerca sia aumentato o diminuito (nel nostro caso è aumentato).
Le dimensioni e le metriche che seguono confermano i dati del grafico, ma ne aggiungono un altro dato piuttosto scomodo: le conversioni rispetto all’anno precedente sono diminuite del 55,89%.
Come potete vedere nonostante il traffico organico sia migliorato del 78,13% le conversioni hanno registrato un calo quasi inversamente proporzionale.
3) Andare nel rapporto Panoramica delle canalizzazioni multicanale (Conversioni > Canalizzazioni multicanale > Panoramica) per misurare come interagiscono i canali di acquisizione nel generare le conversioni;
Dal report si evince che le conversioni sono calate rispetto all’anno precedente (62 conversioni contro le 98), ma che comunque la ricerca organica è ancora e di gran lunga il canale che genera maggiori conversioni (59,18%).
In quattro semplici passaggi abbiamo analizzato il traffico organico e ci siamo resi conto che bisognerà migliorare la qualità delle attività SEO per:
Abbiamo, inoltre, compreso che talvolta un aumento delle visite organiche provenienti dai motori di ricerca non sempre coincide con un aumento delle conversioni.
Infine, abbiamo dimostrato che le tradizionali metriche di coinvolgimento degli utenti talvolta potrebbero non essere sufficienti per analizzare la qualità del traffico organico, ma che bisogna effettuare analisi più approfondite per migliorare il traffico proveniente dai motori di ricerca.
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Molto interessante, spiegazioni chiare e concise. Grazie.